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IL MIO INCONTRO CON CAMIONISTABULL


di santoBEVITORE
24.12.2012    |    15.262    |    9 9.6
"Sorride (dio quant'è bello il suo sorriso e quanto mi piace che sorrida A ME) "accidenti, sei proprio bravo..."
ho conosciuto e svuotato molti camionisti, di alcuni di loro ho ampiamente narrato nei miei racconti, ma il più bello di tutti, in assoluto, l'ho conosciuto pochi mesi fa qui sopra, su annunci69.it. e si chiama CAMIONISTABULL anche se il suo vero nome è franco.
a dire la verità ho trovato il suo annuncio su un'altra chat che dava il link per il suo profilo su questo portale, ma il dialogo è avvenuto qui.
nel suo annuncio diceva d'essere nelle mie zone per lavoro e di cercare esclusivamente donne o coppie... ma quando ho visto il suo enorme torace, il suo corpo tarchiato e massiccio, il suo viso appena mascherato per non renderlo riconoscibile... non ho davvero resistito e gli ho richiesto l'amicizia.
con molta franchezza mi ha risposto "l'amicizia non te la do, ma un bel pompino me lo farei fare volentieri"
quasi non ci credevo, non è facile da spiegare... è che il suo corpo per me è il massimo dell'erotismo, è l'uomo che chiederei nella letterina a babbo natale.
mi ha spiegato dove parcheggia con il camion e mi ha invitato a raggiungerlo "se ti va passa a prendere due birre" mi ha scritto.
mentre guido riesco a stento a contenere l'eccitazione, una parte di me ancora non riesce a crederci e teme uno scherzo, una burla del destino.
invece il camion è dove deve essere e appena mi fermo dietro al rimorchio vedo aprirsi lo sportello sul lato del passeggero. è evidente che mi stanno aspettando, sono nel posto giusto.
mi affaccio "ciao..."
"ciao vieni su" il suo sorriso trasparente e l'accento (immagino veneto) sciolgono ogni mio timore e in un attimo sono già in cabina e tiro la tendina parasole.
"che bravo, hai portato la birra"
franco indossa solamente una maglietta scura e un paio di mutande bianche e sta a piedi nudi, mentre cerca l'apribottiglie mi tolgo le scarpe e il piumino.
non saprei dire esattamente cosa ci siamo detti mentre sorseggiavamo la nostra ceres, immagino delle banalità... di dove sei... passi spesso da queste parti... sei sposato... non ricordo, io non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi da quanto era bello. lo desideravo con tutto me stesso, avrei voluto iniziare a baciarlo e leccarlo dalla punta dei piedi fino alle orecchie, avrei voluto spogliarmi completamente per sentire il suo peso sopra di me, o per farmi abbracciare tanto forte da non riuscire a respirare. ma non ero li per perdermi nei sogni e sapevo perfettamente che lui non stava cercando niente del genere, quindi ho continuato a parlare del più e del meno e a sorseggiare la mia birra.
lo ripeto... franco mi ha imbambolato. di solito sono molto più diretto, più audace, più troia, insomma spesso prendo l'iniziativa per primo, ma la sua bellezza e la sua mole fisica mi hanno sopraffatto e son rimasto li come un coglione, a fissare le sue cosce possenti, il suo petto morbido, il suo pizzetto sexy, fino a che con molto senso pratico ha appoggiato la sua bottiglia in un angolo, si è messo al centro della cuccetta e si è abbassato le mutande... "che ne dici?" non ho lasciato che terminasse la frase, ho mollato la mia birra e mi sono inginocchiato.
prima gli ho messo le mani sulle cosce, e il semplice contatto con la sua pelle liscia e morbida è bastato a farmi battere più forte il cuore.
ho avvicinato la testa al suo inguine ed ho inspirato profondamente: un odore fresco e pulito, franco è un camionista che tiene molto all'igiene, poi finalmente ho abbassato gli occhi.
il suo uccello era ancora moscio ma intuivo chiaramente che era largo, specialmente alla radice, e mi aspettava languidamente appoggiato su una coscia; ho allungato la lingua e l'ho leccato tutto dall'alto al basso, poi una bella leccata anche sotto alla cappella.
ho spalancato le labbra e l'ho preso tutto in bocca, fino a che ho avuto il coraggio di allungare le mani sul suo ventre, carezzandolo piano.
lo ripeto: di solito sono una gran troia e mi lascio andare, con franco avevo il terrore che l'incanto si spezzasse e temevo che se lo avessi toccato dove non desiderava... se non mi fossi limitato al suo uccello, si sarebbe scocciato e mi avrebbe mandato via.
credo di avergli ripetuto almeno 3 o 4 volte che era bellissimo... e che diventava ancora più bello quando faceva il modesto dicendomi "ma dai". il suo uccello ha iniziato a indurirsi nella mia bocca, ho preso un po' di coraggio e ho proteso le mani verso i suoi capezzoli che hanno subito risposto irrigidendosi.

franco ha il cazzo duro ormai, e mi scopa la gola riempiendo alla perfezione la corona delle mie labbra, godo con la lingua e godo con le mani che non smettono per un secondo di massaggiare il suo petto tondo e morbido, il suo fantastico torace, i suoi lombi di vero maschio.
vorrei che questo momento durasse per sempre, o almeno tutta la notte, ma il silenzio del mio bel camionista un po' mi preoccupa.
se ne sta completamente abbandonato sotto il mio controllo, non geme, non mi accarezza la testa... certo se non gli piacesse mi manderebbe via e soprattutto non avrebbe l'uccello così duro... però... però il suo silenzio risveglia tutte le mie paure e le mie insicurezze: e se non gli piaccio ? se non gli piace come succhio ? se non gli piace il mio atteggiamento?
non posso farmi tutte queste seghe mentali con un toro della madonna come questo che mi pianta il suo minchione in gola, è proprio da stupidi rovinarsi un momento speciale come questo.
voglio piacergli, voglio che goda, voglio che mi apprezzi, voglio che torni e che abbia ancora voglia di vedermi, voglio inginocchiarmi ancora fra le sue cosce, annusare il suo profumo pulito, leccare ogni centimetro del suo corpo.
voglio che schizzi e che si ricordi di me.
come un invasato lascio che la mia lingua danzi sul suo cazzo, piego il collo in avanti e mi fotto la bocca da solo fin quasi a strozzarmi. lo spingo fino in gola e poi protendo la lingua per leccargli i coglioni.
non sono abituato a bere birra, improvvisamente mi accorgo che la mia pompa in apnea sommata al gas della birra non vanno d'accordo, avverto qualche piccolo conato; non posso andare avanti così, rallento.
la sua verga è di pietra ormai... riesco a percepire appena il suo respiro che si fa sempre più affannoso: che gioia sentire un segnale del suo godimento! forse è timido, forse un po' si vergogna a farsi spompinare da un uomo, o magari è perché non ci siamo mai visti prima... forse semplicemente è fatto così, gode senza fare tante scenate, ma il suo cazzo non mente e nemmeno il sibilo soffocato del suo respiro.
la mia urgenza si fonde alla sua e diventano un unico, immenso bisogno. devo farlo sborrare.
dentro e fuori, dentro e fuori, sempre più a fondo e sempre più velocemente, il suo uccello ormai è un missile che vibra e tutto il suo corpo è percorso da piccoli spasimi.
dentro e fuori, dentro e fuori, sempre più a fondo e sempre più velocemente, finalmente come per magia franco allunga una mano e me l'appoggia sulla testa, mi spinge, asseconda e stimola il movimento sussultorio della mia bocca avviluppata intorno alla sua magnifica fava.
l'ha detto piano, in un bisbiglio, quasi come per scusarsi "sto per sbo... ...rrare" ed ecco il primo schizzo denso sulla lingua. la sua mano continua ad accompagnare la mia testa e continuo a pompare e ingoiare mentre la schiena mi viene travolta da una marea indescrivibile di brividi:
sarà che mi sembra di fare sesso con una specie di semi dio, sarà che per quanti camionisti abbia conosciuto le cabine dei camion mi hanno sempre eccitato oltremodo... sarà che uno come franco potrebbe prendermi a schiaffi e non direi niente da quanto è bello... posso solo dire che il suo sapore mi sembra straordinario e che ogni goccia della sua sborra che bevo aumenta il mio benessere, come una magica medicina che rende belli e forti.
gli spruzzi sono finiti, e finalmente mi spinge la testa sul pube e mi lascia immobile impalato sul suo minchione. piano piano muovo la lingua e lo ripulisco bene, specie sotto al glande. anche qui, con il suo cazzo morbido e saporito, potrei stare delle ore... ma franco recupera la posizione eretta e mi fa capire che per stasera i giri sulla giostra sono finiti.
franco recupera le mutande mentre mi pulisco la bocca con un fazzolettino. sorride (dio quant'è bello il suo sorriso e quanto mi piace che sorrida A ME) "accidenti, sei proprio bravo... complimenti"
camionistabull è una persona straordinariamente semplice e sincera, non si fa le seghe mentali, non dice qualcosa pensando a un'altra, voleva un pompino fatto bene, gliel'ho fatto ed è contento. glielo leggo negli occhi.
"io spero di vederti ancora" dico mentre indosso il piumino.
"stai sicuro... io non so quando torno... ma torno... se vuoi ti chiamo"
se voglio ? il mio stupendo camionista, il mio semi dio con rimorchio mi domanda se voglio. forse ho esagerato a ripetergli che è bellissimo, forse pensa che lo dica a tutti e non mi ha preso sul serio.
"certo che voglio, considerami disponibile TUTTE le volte che sei in zona"
e con questa promessa sono sceso dall'abitacolo.

per concludere questa storia (verissima) devo aggiungere che nei giorni successivi ci siamo scambiati qualche messaggio in chat, a conferma che ci siamo piaciuti davvero, ed io gli ho chiesto se nella prossima occasione avrei potuto andarci più piano, se potevo fare le cose con più calma e godermi di più la stupenda sensazione del suo corpo sotto alle mie mani.
ha detto di si... ed è tornato proprio la scorsa settimana.
non ho portato le birre a mi sono fatto molte meno seghe mentali, mi sono preso i miei tempi e ho goduto facendolo godere ancora nella mia bocca... e quanta sborra mi ha regalato! ma questa è un'altra storia.


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